Steroidi anabolizzanti: effetti collaterali

Steroidi anabolizzanti: effetti collaterali

Un’altra patologia molto discussa in letteratura e di interesse fisioterapico risulta essere la Frozen Shoulder o capsulite adesiva. Tale patologia sembra essere favorita dall’uso di farmaci inibitori della proteasi (usati per la cura dell’HIV), fluorochinoloni, isoniazide e farmaci antiepilettici (in particolare i barbiturici) (41)(42). Questi ultimi due farmaci sembrano essere la causa di una Complex Regional Syndrome che colpisce anche la mano e il polso (43). Anche la ciclosporina e il tacrolimus, specialmente in pazienti che hanno subito il trapianto di un organo, possono determinare dolore simmetrico delle epifisi e una distrofia del sistema nervoso simpatico (44). Pazienti che ricevono alte dosi di bifosfonati tendono ad avere sintomi parainfluenzali tra cui mialgia, artralgia, dolore osseo che possono diventare disabilitanti soprattutto in pazienti già osteoporotici i quali possono arrivare a soffrire di poliartriti.

Ad oggi, non disponiamo di studi randomizzati che abbiano valutato l’efficacia degli mTOR-I in questo specifico ambito. E’ esperienza comune che ad una stessa dose di steroide, anche se bassa, possono corrispondere effetti collaterali molto diversi da paziente a paziente. Questa evidenza dovrebbe suggerire la necessità di personalizzare la dose di steroide, esattamente come stiamo facendo con altri immunosoppressori.

Effetti collaterali

Non è neanche un incitamento all’uso di sostanze dopanti, ma rendere consapevole l’utente medio di cosa sia il doping e che effetti abbia sul nostro organismo. Esistono diversi schemi per la riduzione di dose delle terapie cortisoniche, in questa revisione verrà proposta quella presentata su UptoDate (Glucocorticoids Withdrawal) aggiornato al Novembre 2015. I glucocorticoidi invece, come già anticipato, coinvolgono in modo predominante il metabolismo di carboidrati, grassi e proteine, ed hanno azione antinfiammatoria, immunosopprressiva, antiproliferativa e vasocostrittrice. Sia i glucocorticoidi naturali che quelli sintetici agiscono principalmente attraverso il legame con il loro recettore chiamato, appunto, recettore dei glucocorticoidi o GR. Il GR è presente in quasi tutte le cellule del nostro organismo; in presenza dei glucocorticoidi, il GR si attiva ed entra nel nucleo cellulare, dove è in grado di controllare il funzionamento dei geni aumentando (o diminuendo) la produzione delle proteine. Assegnista di ricerca presso l’Università di Perugia, Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Sezione di Farmacologia.

TazaroteneAppartenente alla famiglia dei retinoidi, agisce normalizzando la proliferazione delle cellule cutanee responsabili della formazione delle chiazze. Può essere considerato un valido trattamento topico nella psoriasi a placche, garantisce un buon grado di sicurezza. Durante il trattamento si può manifestare prurito e eritema, risulta molto efficace se associato ai cortisonici topici. CalcitrioloE’ un metabolita attivo della vitamina D3; è un potente agente antiproliferativo e agisce a livello della cute bloccando la differenzazione cheratinocitaria. Diversi studi hanno dimostrato sicurezza e tollerabilità della sostanza nel trattamento della psoriasi a placche che coinvolge le zone più sensibili, come il viso, l’area retroauricolare, ascellare, inguinale e sottomammaria.

Rubrica “Sono tutti uguali?”: Glucocorticoidi

Dimetilfumarato (DMF) ed è un estere dell’acido fumarico (FAE)approvato dalla Commissione Europea. Sono una nuova classe di composti che hanno la caratteristica di essere assunti per via orale; garantiscono, inoltre, un’alternanza terapeutica ai pazienti che per vari motivi non possono utilizzare i farmaci biologici. L’alterazione di un fisiologico”dialogo” fra questi due tipi di cellule dà luogo a uno squilibrio nella sintesi dei prodotti dei linfociti T, con abnorme produzione di una serie di molecole di interazione cellulare che porta a eritema e formazione di squame. CortisoniciAgiscono sulla componente infiammatoria della psoriasi e, inoltre, sembrano inibire la divisione cellulare, ma devono essere utilizzati solo per brevi periodi se si vuole evitare l’insorgere di effetti collaterali. Combinazione del Calcipotriolo e Betametasone dipropionatoQuesta nuova combinazione del Calcipotriolo 50 μg/g e Betametasone dipropionato 0.5 mg/g è stato sviluppato per il trattamento della psoriasi.

  • Le stime riguardanti l’incidenza nel corso della vita dell’abuso di steroidi anabolizzanti vanno dallo 0,5 al 5% della popolazione, ma le sottopopolazioni variano significativamente (p. es., tassi più alti nei culturisti e negli atleti a livello agonistico).
  • Infatti, ogni cellula funziona in un certo modo grazie alle proteine di cui è composta; cambiandole, cambia anche il funzionamento della cellula.
  • A parità di farmaco somministrato i disordini muscoloscheletrici conseguenti possono variare profondamente da un paziente all’altro sia al livello di presentazione clinica che al livello di severità a causa di differenti variabili (fattori genetici, fattori ambientali, dose del farmaco, durata della somministrazione).
  • L’uso di Tacrolimus offre migliori garanzie rispetto al Ciclosporina nella prevenzione del rigetto acuto.
  • Non esistono dubbi sul fatto che i protocolli senza steroide aumentino il rischio di rigetto acuto, calcolato tra il 58%-77% [6], ma, nello stesso tempo, sappiamo che  non riducono la sopravvivenza del trapianto, almeno entro i primi 5 e 10 anni [6-7].
  • Questi farmaci bloccano in modo specifico solo l’enzima COX-2 che stimola la risposta infiammatoria.

Tuttavia, vi sono pochi dati per raccomandare tale terapia e una scarsa evidenza sul fatto che gli androgeni supplementari possano influire sulle patologie di base. Il testosterone è stato ritenuto efficace per la guarigione di ferite e di traumi muscolari, sebbene vi siano pochi dati a sostegno di ciò. Gli steroidi anabolizzanti (steroidi androgeni anabolizzanti) sono spesso impiegati per potenziare le prestazioni fisiche e stimolare la crescita muscolare. https://setilviajes.com/admin/2023/09/20/cosa-sono-gli-anavar-il-potente-steroidi/ Quando usati in modo improprio, ripetutamente ad alti dosaggi e senza controllo medico, possono determinare un comportamento bizzarro e irrazionale e un’ampia gamma di effetti fisici avversi. Dal punto di vista medico gli anabolizzanti (steroidi anabolizzanti) sono utilizzati per curare gli uomini che non producono abbastanza testosterone (ipogonadismo), in determinati tipi di anemia e in alcune forme di deperimento cronico dei muscoli.

Effetti degli anabolizzanti sulla salute

Una patologia specifica del soggetto adulto-anziano è quella dell’osteonecrosi avascolare che generalmente colpisce la testa del femore a volte anche bilateralmente che evolve rapidamente in osteoartite. La terapia corticosteroidea ad alte dosi è quindi un importante fattore di rischio per lo sviluppo di tale patologia che può però essere preventivamente evitata attraverso un controllo tramite risononza magnetica a 4 mesi dall’inizio della terapia farmacologica in questione (anche se il paziente è asintomatico)(63). Nella famiglia dei disturbi periarticolari, sempre di largo interesse e di comune riscontro nella pratica clinica del fisioterapista, ci sono anche le entesopatie.

Anabolizzanti steroidei: cicli e modalità di assunzione

I COXIB sono stati sviluppati nell’intento di agire selettivamente sull’infiammazione e risparmiare alcuni effetti collaterali dei FANS non selettivi. La capacità di coagulazione del sangue e il livello di glicemia possono essere alterati dall’assunzione dell’Oxandrolone. L’intensità degli stadi farmacocinetici si riflette nella concentrazione e nella durata del composto attivo nel sangue, e questo a sua volta determina la forza dell’effetto farmacologico del farmaco. La variabilità inter-umana è molto elevata e il recupero della spermatogenesi dipende probabilmente dalla dose di anabolizzanti e dalla durata del ciclo. E’ possibile effettuare una distinzione generale tra gli effetti collaterali che si verificano durante un ciclo, come la ginecomastia, la ritenzione idrica e l’aggressività, e quelli che si verificano dopo un ciclo, cioè disfunzione erettile e calo della libido. Tutti erano impegnati in sport di forza e potenza e circa l’81% erano appassionati di bodybuilding.

I FANS sono quindi più che semplici analgesici, aiutano anche a ridurre l’infiammazione e abbassano la febbre. Ostacolano inoltre la coagulazione, fatto positivo in alcuni casi ma non in altri (un altro uso dell’aspirina è la prevenzione, se assunta tutti i giorni a basse dosi riduce le probabilità di attacchi cardiaci o ictus nei soggetti ad alto rischio). Non sono disponibili dati sul riutilizzo di questa classe di farmaci in pazienti con precedente danno epatico indotto dai bisfosfonati. Il ruolo della biopsia La biopsia epatica rappresenta il gold-standard per distinguere la NAFL dalla NASH e per valutare presenza e gravità della fibrosi. La diagnosi di NASH richiede la presenza di steatosi, ballooning e infiammazione lobulare (31-33). Per quanto riguarda la fibrosi, i test non-invasivi hanno un’accuratezza accettabile solo per identificare i casi a basso rischio di fibrosi significativa (vedi sotto).

Sulla base dei risultati dei controlli antidoping effettuati e raccolti in un report pubblicato con cadenza semestrale sul sito del Ministero della Salute, è possibile osservare come proprio tra gli atleti non professionisti l’utilizzo illecito di anabolizzanti sia alquanto diffuso. L’utilizzo di anabolizzanti a scopo di doping può comportare la comparsa di seri effetti indesiderati (effetti collaterali) e di rischi per la salute nonché indurre forme di dipendenza (leggi la Bufala). A tal proposito il nandrolone, uno steroide anabolizzante il cui uso è vietato per doping, a causa degli effetti psichici che provoca e della sua capacità di indurre dipendenza è stato inserito anche nella lista delle sostanze stupefacenti e psicotrope soggette alla vigilanza e al controllo del Ministero della Salute. Se è vero che in assenza di importanti fattori di rischio potrebbe non essere un grosso problema, il rischio rimarrebbe basso in termini assoluti, nel caso di pazienti a rischio il problema è sicuramente più concreto. In base a quanto emerge dallo studio il fattore chiave è il dosaggio, più che la durata del trattamento (il rischio aumenta dopo circa una settimana di trattamento e rimane poi più o meno costante). Betatropina In passato uno studio aveva dimostrato il ruolo della betatropina nella proliferazione delle ß-cellule pancreatiche.

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